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    convention per la costituente ecologista del trentino - sabato 9 aprile 2011
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INTERVENTO di Paolo Barbagli
Amici della Terra dell’Alto Garda e Ledro

Le ideologie sono morte, viva le ideologie.

Il tramonto delle grandi ideologie che hanno caratterizzato il secolo appena passato, dapprima salutato con entusiasmo per i drammi e il sangue che alcune di esse hanno causato, in Europa ma non solo, viene adesso rimpianto, in politica almeno. Dove al potere delle idee si è sostituito, specie in Italia, il potere del denaro, dell’apparenza, dell’affermazione personale. Con il relativo affermarsi, al posto dei “vecchi” partiti ideologici o post-ideologici, di partiti-persona e/o di partiti-azienda, instaurando un nuovo modello di democrazia basato sui sondaggi, sui media, sulla persuasione di tipo pubblicitario.

Lo sfarinamento dei partiti che, nel bene o nel male, hanno in Italia dominato il sistema politico della cosiddetta prima Repubblica, cioè fino ai primi anni Novanta e Tangentopoli, non è stato infatti causato dalle inchieste della Magistratura tipo “Mani Pulite”, che semmai hanno soltanto accentuato una crisi che era già nell’aria, ma alla fine del collante ideologico, fosse il comunismo, il fascismo, il populismo cattolico, il socialismo.

L’unica ideologia rimasta, la socialdemocrazia che con accenti diversi è incarnata in tutti i partiti rimasti, sia di destra che di sinistra, non è più in grado di creare distinzioni elettoralmente visibili. Restano, appunto, le persone, in grado di aggregare consensi, di organizzare e mobilitare masse, di governare in modo più o meno autocratico partiti, di scalare e conservare il potere. Quando alle idee, giuste o sbagliate che siano, si sostituiscono le persone, il rischio di una degenerazione della democrazia rappresentativa è dietro l’angolo.

Questo è quanto successo in Italia negli ultimi venti anni, dove al potere di DC (cattolici), PCI (comunisti), PSI (socialisti), MSI (post-fascisti), PSDI (socialdemocratici), si sono sostituiti il potere di Berlusconi, di Di Pietro, di Bossi, di Fini, di Casini. Certo, ognuno con sfumature e storie diverse, ma la sostanza rimane. L’ultimo tentativo di resuscitare un partito ideologico, nato dalla fusione dei nipotini dei comunisti con spezzoni dei nipotini dei democristiani, ossia il Partito Democratico, stenta a trovare uno spazio adeguato proprio per la mancanza di un leader riconosciuto, ed in assenza, o perlomeno in carenza, di un nuovo collante ideologico, che al momento oscilla tra il vecchio solidarismo cattolico e il vecchio dirigismo statalista di stampo post-comunista. E anche il nuovo partito della sinistra, Sinistra Ecologia e Libertà, che ultimamente va a gonfie vele nei consensi dei sondaggi, appare più legato alla figura poetico-mistico-rivoluzionaria di Vendola che a contenuti ideologici.

Che fare ? Come intitola in un suo trattatello “di fantasia politica” Daniel Cohn-Bendit, leader del “nuovo” partito francese “Europe Ecologie”, che ha raccolto importanti consensi nelle ultime elezioni francesi coagulando forze diverse, sparse nella società civile, mediante un “nuovo” collante ideologico, il collante ambientalista-ecologico. L’unica soluzione alla miseria culturale della politica attuale, specie in Italia dove il livello culturale dell’agone politico è ormai sceso a livelli quasi pari allo zero, sarebbe a mio avviso la rinascita di idee forti, intorno alle quali lavorare per costruire un consenso e una organizzazione politico-partitica. E, in questo momento, l’unica idea forte che vedo è quella della costruzione di una società, oltre che più giusta e rappresentativa dei bisogni e dei sogni di tutti, che ponga in primo piano il rispetto dell’ambiente e lo sviluppo di nuovi modi di rapportarsi ad esso, senza dover per forza tornare al “Medioevo prossimo venturo” paventato non molti anni fa da Roberto Vacca.

Una sfida epocale, da far tremare i polsi, ma l’unica possibile, pena la stessa sopravvivenza della nostra civiltà così come la intendiamo. Questo processo, faticoso ma necessario, in Italia è già partito, si chiama Costituente Ecologista, ed è stato lanciato dal partito dei Verdi che rimane a mio avviso l’ultimo partito ideologico italiano ed il primo a far “ripartire” la politica, la “bella” politica, quella che si dovrebbe occupare dei problemi di tutti e del nostro futuro, non solo dei problemi di alcuni e del nostro solo presente. Sugli esempi molecolari già presenti a “macchia di leopardo”, quali quelli delle Transition Towns inglesi e dei Comuni Virtuosi italiani.

Ed il mio appello è a tutte le persone di buona volontà, preoccupate per il futuro dei nostri figli e nipoti oltre che di se stesse, e che sono tante, più di quanto si possa pensare, affinchè non si lascino sfuggire questa grande occasione, che potrebbe anche essere l’ultima.

 

Convention
per la Costituente ecologista
del Trentino

Trento,
9 aprile 2011

ore 14.30-19.30
Centro servizi s.Chiara
Via s.Croce, 67
sala 3

le immagini

vedi anche:
Costituente ecologista

 

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